Trimarano Green: soluzione full electric per le imbarcazioni a motore nel canottaggio
I problemi legati all’utilizzo delle imbarcazioni a motore nel canottaggio sono noti: l’inquinamento, le onde che si generano con lo scafo, i costi relativi all’utilizzo del carburante. Bene, oggi questi problemi potrebbero essere vicino ad una svolta epocale.
Trimarano Green
A Candia infatti, in occasione del Festival dei Giovani, è stato presentato un progetto rivoluzionario. Si tratta di un Trimarano il cui scafo centrale permette l’applicazione di un motore fuoribordo, chiaramente elettrico: “Il Trimarano Green – incomincia Marcello Renna, titolare di una ditta che costruisce barche di canottaggio, la Renna Rowing – doveva soddisfare una serie di esigenze avanzate dalla Canottieri Candia.
Rispetto dell’ambiente
Prima di tutto c’era la questione ecologica, visto che il Lago di Candia è contestualizzato in una riserva naturale. Poi, siccome il mezzo doveva essere destinato all’ambito del canottaggio, doveva raggiungere la velocità massima dell’otto, consumando il minimo a livello energetico. Inoltre non doveva assolutamente fare onde, sia per non creare impedimenti alle barche, sia per evitare di disturbare gli uccelli che nidificano intorno al lago di Candia. Voglio sottolineare che i meriti del risultato finale di quest’imbarcazione non sono tutti miei, nel senso che io sono l’artigiano che ha realizzato modelli e stampi e successivamente il prototipo. Però il progetto dello scafo è stato eseguito dal Team Policumbent del Politecnico di Torino“.
E continua Renna: “Va detto che fin ora sono stati adoperati mezzi adattati allo scopo. Questa invece è la prima barca full electric che entra nel campo dello sport, progettata proprio per il canottaggio. Nasce quindi con precise indicazioni relative all’attività remiera. Richieste di imbarcazioni di questo tipo sono state avanzate già in altre situazioni dal momento che molti campi di gara dove si pratica canottaggio sono parchi naturali e c’è ormai il divieto di praticare navigazione con motori endotermici. Il motore è già vendibile”.
Propulsione Elettrica
Per quello che riguarda la propulsione invece l’uomo di riferimento è Luigi Nani della Wintent srl. Nani si occupa di barche elettriche dal 2008: “Da circa tre anni – spiega Nani – abbiamo incominciato a sviluppare un tipo di navigazione ecologico, equipaggiando solo barche elettriche e quindi ad impatto zero. Siccome costruire barche è un’arte, noi ci affianchiamo a chi costruisce barche ed offriamo la propulsione”.
Autonomia
E rispetto all’autonomia, Nani spiega che: “L’autonomia della barca dipende dalla potenza richiesta. Diciamo che ad una velocità media questo prototipo ha quattro ore di autonomia. Chiaramente se la potenza richiesta è inferiore, l’autonomia aumenta e viceversa. Si tratta comunque di un dato estremamente modificabile, nel senso che basta aggiungere elementi di batterie per poter raggiungere 6, 10, 12 ore di autonomia. Si tratta di capire, in fase di progettazione, di cosa abbiamo bisogno, di che velocità e potenza sono richieste. Quindi il discorso è adattabile alle esigenze”.
Ricordiamo che il progetto nasce da una serie di richieste avanzate da Alberto Graffino, il quale ad oggi afferma che: “Mettendo questo mezzo in acqua, nel nostro piccolo, abbiamo fatto un po’ la storia della nautica internazionale. La Canottieri Candia (clicca qui per visitare il loro sito web) crede molto nel rispetto dell’ecologia e hanno voluto lavorare per tutto il mondo del Canottaggio facendo un po’ da pionieri in questa grande avventura”.
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